Finché ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo (Vincent van Gogh)
La cosa che in questa stagione salta maggiormente agli occhi è il colore. La natura si trasforma, impreziosendosi di calde sfumature di rossi, arancio, gialli e marroni. Gli alberi si spogliano liberandosi dei loro vestiti che ricadono in terra dando vita ad un tappeto di foglie secche e scrocchianti.
Nei mercati è tutto un tripudio di zucche, che trovano spazio in cucina declinate in tutte le possibili preparazioni, ma anche melograni, uva, funghi, mele, giuggiole e mele cotogne.
A questo proposito ricordate il sapore della cotognata? Quando i miei genitori la fanno, è sempre un tuffo in un mare di ricordi che sanno di infanzia e di spensieratezza.
Adoro l’irresistibile profumo delle caldarroste che giunge al mio olfatto dagli angoli delle strade dove vengono arrostite e vendute nei cartocci. Anche questo è un odore che sa di antico…
Volendosi adeguare al passaggio nella nuova stagione la nostra tavola abbandona i colori marini per assumere gradazioni di verde intenso, rosso scuro e bordeaux. Possiamo osare con tovaglie in puro cotone che riportano delicati tralci d’uva o frutti che ci regala il bosco in questo periodo dell’anno, accompagnate da tovaglioli preferibilmente in unica tinta in modo da far esaltare ancora di più il tema della tovaglia. I nostri piatti saranno pronti ad accogliere minestroni e vellutate. Le nostre tazze si riempiranno di fumanti tisane, profumati tè o golose cioccolate.
Anche l’aria ha un odore diverso, si carica dell’umido delle foglie morte e del mosto che sobbolle nelle botti.
Non amo particolarmente l’autunno, mi dà la sensazione di un sonnolento passaggio verso il ruvido inverno che, nel bene o nel male, è una stagione di grande carattere.
Forse perché, di fatto, è la stagione in cui tutto ricomincia. Ricomincia la scuola dopo la lunga pausa estiva, si torna dalle ferie, si lasciano i luoghi di vacanza in cui non ci sono orari e rigorose regole. Insomma, si rientra nei ranghi e si riparte…
E forse per questo l’autunno, con la sua timidezza così malinconica e struggente, ci abbraccia e ci avvolge di luce calda e ritmi lenti per non farci rimpiangere l’estate.
2 commenti
molto, ma molto interessante! Complimenti.
Grazie Francesco