E’ arrivato il mio giorno, quello in cui più di ogni altro mi sento regina.
Anche se è il secondo anno che passa in sordina causa restrizioni da covid, io sono comunque felice. Mi riprenderò tutto appena sarà possibile, appena saremo in sicurezza, mi riprenderò gli abbracci non ricevuti, i saluti lanciati da lontano attraverso la mascherina, gli auguri intonati al soffio delle candeline, un anno di baci sottratti ai miei genitori che fanno più male perché a volte non capiscono che è per proteggerli.
Non ho mai barato sulla mia età, è una cosa che non capisco, un vezzo che non mi appartiene. Ho 54 anni di vita vera, guadagnata sul campo e se mi volto indietro vedo tanta strada percorsa, a volte arrancando tra sassi e terreni accidentati altre sui tacchi a spillo ma sempre con la testardaggine di chi non vuole fermarsi mai.
Sono nata in primavera anzi quando la primavera sta aprendo gli occhi.
“Cammina leggero in primavera: la Madre Terra è in dolce attesa” dicevano i nativi americani.
Me lo ricorda il mio alberello di limoni che ha aperto la sua prima zagara, meravigliosa nella sua semplicità, commovente nella sua purezza.
Questi fiori sono testardi anch’essi, non li ha fermati la pioggia incessante da due giorni, il vento sferzante, la cenere che Sua Maestà Etna ci sta copiosamente regalando da giorni. E’ il risveglio della natura che ci rammenta che tutto passa e tutto scorre. Passerà anche questo periodo.
Io, nel frattempo, mi preparo a spegnere le candeline insieme a marito e figlia che mi amano per come sono, senza filtri e senza inganni e che, quando inciampo, mi aiutano a risollevarmi e a sistemarmi la corona.
2 commenti
Sempre bello leggere le tue preziose perle di stile ed eleganza☺️
Grazie Mirella, gli apprezzamenti fanno sempre piacere